12 Eleasias

12 Eleasias, the Year of Lightning Storms (1374 DR)

Siamo partiti all’alba, Lamariel è andato su Forge e mentre io su Glimmerfang, Steelheart (ancora mi sbaglio) ha seguito per un po’ la scia dei genitori ma dopo poco si è stancata e si è atterrata dietro di me trasformandosi poi in bambina e aggrappandosi alla mia cintura, questo ha dato la possibilità ai due draghi aumentare ancora la velocita; l’aria era gelida e piccoli pezzetti di ghiaccio si stavano formando sulla mia barba; prima che potessi dirlo sentii il torace di Glimmerfang vibrare lievemente mentre pronunciava le parole di un incantesimo che ci ha protetto dal freddo permettendoci di sopravvivere a queste rigide temperature.
Il viaggio è stato magnifico, ci siamo diretti a Sud oltre le Monti Galena e siamo atterrati dietro delle colline in vicinanza di Sulasspryn, una vecchia città in rovina distrutta dai draghi molti anni fa, era una città portuale in riva al mare appoggiata al termine di una dolce discesa che dalle colline finisce fino la mare.
Già mentre eravamo in volo avevamo scorto due grosse sagome rosse dei draghi e altre due più piccole e scure di due draghi neri; volando radente al suolo siamo riusciti a non farci notare e procedendo a piedi (e i draghi in forma umana) ci siamo inerpicati fino la crinale della collina nascosti da dei cespugli; erano presenti sulla pianura vicino alla città a circa 60 metri da noi le forze del culto del drago: due draghi rossi (Windfire e Snizzler), due draghi neri, mezza dozzina di guardie con le mantelline viola ed un gruppetto di “ufficiali”, il capo che non poteva essere altri che Probolar, altri due cultisti e una figura con abiti sacerdotali neri bordati di porpora che potevamo riconoscere anche adocchi chiusi: Ryngoth!
L’istinto di correre e andare a spaccare la testa di quel maledetto cercava di emergere ma veniva ricacciato nelle profondità dell’animo dalla ragione che mi diceva che sarei morto bruciato prima di avvicinarmi a lui.
Straiati al suolo sul crinale dove la brezze del mare soffiava più forte potevamo sentire chiaramente le parole di tutti i presenti trasportate dal vento; intanto stavamo già organizzando un piano per fare allontanare i due draghi rossi che erano la minaccia maggiore.
Steelheart aveva portato con se le teste dei due cuccioli di drago rosso e intendeva scagliarle addosso ai genitori come sfregio, ma non era il modo giusto per affrontare la situazione, co voleva qualcosa di meglio…
Intanto stavano apparendo dal mare una grande Galea da guerra mossa da remi e con due balliste montate a poppa e a prua, lo stendardo di Zenthil keep sventolava sull’albero le cui vele erano ammainate.
Stavamo ancora cercando di elaborare un piano sensato quando dalla nave attraccò ad un molo sul limitare della città, sbarcarono da essa più di 30 soldati d’elite coperti di metallo dalla testa ai piedi, armati di lance spade e scudi, dopo di loro un drappello di ufficiali tra i quali un uomo con abiti sacerdotali scuri che sembrava essere il capo.
Sulla nave erano schierati una ventina di arcieri e le balliste vennero girate verso la costa e caricate.
Uscirono dalla città e si misero in formazione aperta dietro i loro ufficiali avvicinandosi alla delegazione dei cultisti iniziarono a scambiarsi i primi saluti e giò si capiva che l’atmosfera era tutt’altro che rilassata, quelli ad avere più paura sembravano essere gli Zentharim, sarebbe bastata una scintilla per infiammare la situazione ed era proprio quello che ci voleva!
Lam poi disse che era strano che i draghi rossi fossero ancora li, forse Ryngoth non aveva rivelato a nessuno di noi per paura che i draghi rossi volassero via per cercarci e lasciando li così indifesi contro gli Zentarim.
Il fatto che i due draghi rossi fossero ancora presenti era la prova che Ryngoth non gli avesse ancora detto che i loro cuccioli erano morti, altrimenti sarebbero già arrivati a Moortown per ucciderci tutti, questo ci dava un enorme vantaggio!
Era la scintilla che ci voleva per far eun gran bel botto!
Avevamo la possibilità di fare allontanare i due draghi con una piccola bugia: facendogli sapere che i loro cuccioli erano in pericolo e non morti, sarebbero di sicuro volati a Moortown; non sapevamo però come fare a dirglielo senza farci vedere.
Glimmerfang disse che era molto semplice, conosceva un incantesimo che avrebbe trasportato le proprie parole fino alle orecchie dei draghi, lo stesso contenuto nella piuma di Quaal che usai cinque giorni fa per avvertire Maelvaunt del pericolo degli orchi.
L’idea era geniale rimaneva solo un difetto: i draghi sarebbero dovuti passare sopra di noi per andare a Moortown e ci avrebbero visti sicuramente siccome la loro vista è infallibile, dovevamo nasconderci …
La terra ci avrebbe aiutato! Cercai un munto in cui ci fosse una parete quasi verticale di roccia e cantando la plasmai per ricavarvi una piccola grotta che ci avrebbe nascosto perfettamente.
Tutto era pianificato ma dovevamo muoverci prima che fosse troppo tardi, due interlocutori stavano già parlando…
Fu Steelheart prestare la voce per inviare il messaggio: “Avete fatto male a lasciare i vostri cuccioli incustoditi … vediamo chi li trova per primo!”; subito i due draghi si cambiarono due parole in draconico e spiccarono il volo, una voce umana gli gridava di fermarsi ma il frastuono dello sbattere di ali copriva la sua voce, era la voce di Ryngoth!
Attendemmo qualche secondo in modo da permettere ai draghi di allontanarsi e nel frattempo capimmo dagli ordini militari che gli Zentharim non avevano preso bene la cosa e si stavano preparando ad attaccare.
Senza proferire parola e con un sguardo duro sul volto Forge e Glimmerfang uscirono allo scoperto trasformando si in draghi e spiccando il volo con un manovra mozzafiato, dopo qualche secondo Steelheart fece lo stesso; il messaggio era chiaro: Vendetta!.
Io e Lamariel uscimmo allo scoperto correndo sul crinale della collina e osservano le truppe che si preparavano ad attaccare; tre saette d’argento ci passarono a pochi metri sopra la testa in picchiata verso il campo di battaglia!
Ci guardammo negli occhi e non vi fu bisogno di molte parole per capirci: “Andiamo a prendere quel bastardo!”.

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